PERSONAL SHOPPER: UNA PASSIONE CHE PUO' DIVENTARE UN LAVORO

Lunedì 21 Marzo 2011 20:55

Intervista per la rivista "Tu style"

Monica, personal shopper, si è sposata giovanissima con un calciatore e per 10 anni lo ha seguito nella sua carriera. Una vita dorata, senza problemi. «Ma quando è finita» racconta «siamo stati catapultati nella vita di tutti di giorni, fatta di figli da mantenere e stipendi reali». «Un brusco risveglio» commento.
«Tornati a Rimini, conoscendo le lingue ho iniziato a lavorare come standista in fiera. Ancora oggi lavoro per l’ufficio commerciale di un’azienda di allestimenti».
«E il lavoro di personal shopper?» chiedo. «Pur dandomi un guadagno, è una passione/lavoro che associo all’altra attività: qua in Italia non è ancora un mestiere sdoganato come quello del personal trainer».
«Coma hai iniziato?» domando. «Ho sempre avuto innata empatia con le persone e passione per la moda. Così mi sono documentata sulle esperienze americane e ho messo su il mio sito (www.personalshopperrimini.it). Offro una serie di servizi alla persona: quello di accompagnare il cliente, dopo un briefing iniziale, nei negozi per valorizzare il suo stile; quello di effettuare per lui l’acquisto e il recapito di regali a domicilio; quello di “trucco e parrucco” in cui lo guido da esperti di estetica  che consigliano come valorizzarsi.
«Qual’è il target?» chiedo. « Alto: gente con molte possibilità, ma che ha bisogno di essere guidata nel gusto. A volte devono solo essere incoraggiati! Dalla signora separata che vuol rimettersi in forma al cinquantenne che deve rifarsi il look in vista di un nuovo lavoro alla ragazza insicura alla mamma che vuol fare un regalo al figlio che sta in un’altra città ai turisti che vogliono una guida veloce per negozi e outlet.
«Che consigli dai a chi vuol fare questo lavoro?» domando. «Cimentarsi se si ha buon gusto, conoscenza delle lingue, empatia: in 20 minuti devi capire cosa cercano, perche ti hanno chiamata. Poi consiglio di collaborare con hotel e negozi che possono offrire il tuo servizio ai loro clienti. Meglio se lo si fa in città turistiche, sedi di manifestazioni o fiere. E’ un lavoro che gestisci su appuntamento, che si svolge soprattutto nei week end, quando le persone sono libere: quindi si può  “testare” l’attività sul proprio territorio, magari associandola inizialmente a un primo lavoro».